I TESORI DELLE BIBLIOTECHE
 
 

NICOLAUS COPERNICUS (1473-1543)

Fac-similé du manuscrit du De revolutionibus, in: Oeuvres complètes, vol. I 
Paris, etc., Académie polonaise des sciences-Centre national de la recherche scientifique, 1973. 
(Biblioteca Nazionale Bari FMR C 2262/1)

Copernico recupera l’ipotesi eliocentrica di Aristarco di Samo in un trattatello del 1514, che fa circolare in poche copie manoscritte. Un suo discepolo, il Rheticus, pubblica nel 1540 un riassunto del De revolutionibus, che costituisce la prima presentazione a stampa del sistema eliocentrico. Il De revolutionibus viene pubblicato nel 1543 a Norimberga dal tipografo Iohannes Petreius con una prefazione anonima che riduce la teoria copernicana a pura ipotesi matematica: tale prefazione è bollata come apocrifa da Giordano Brunoe attribuita da Keplero al teologo luterano Andreas Osiander. Il De revolutionibus, definito l’“Almagesto” dell’astronomia moderna (la struttura e la distribuzione della materia riprendono quella del trattato di Tolomeo) viene inserito nell’Indice dei libri proibiti nel 1616, e, prima dell’Ottocento, è edito solo altre due volte (Basilea 1566 e Amsterdam 1617).

 

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Un progetto della Biblioteca Nazionale di Bari "Sagarriga Visconti Volpi"
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