Galileo aveva avuto dal padre Vincenzio un’educazione umanistica e le sue prime inclinazioni furono di letterato, dimusicista, di pittore. Le Lezioni dantesche, le Postille al Petrarca, le Postille all’Ariosto, queste Considerazioni al Tassoci presentano un Galileo lettore e critico di poesia. In quest’operetta, scritta nel 1593, rinvenuta dal Serassi in una biblioteca pubblica di Roma nel 1750, ci appare in veste di filologo e linguista, amante dell’eleganza e della chiarezza, decisamente schierato in favore dell’Ariosto nella polemica contemporanea che lo contrapponeva al Tasso: un Galileo “antisecentista e antiperipatetico in letteratura come nella scienza”. |