Galileo, già famoso, entra nel sodalizio linceo nel 1611, in occasione di un viaggio a Roma, come ambasciatore culturale del Granduca di Toscana Cosimo II. Inizia un intenso rapporto scientifico, in particolare con il principe Federico Cesi, colpito vivamente dalle potenzialità del cannocchiale nell’esplorazione del cielo. I lincei seguono e incoraggiano l’opera scientifica di Galileo, usando tutta la loro influenza per sostenerlo dopo l’ammonizione del 1616. La morte di Federico Cesi nel 1630 rappresenta per Galileo un colpo durissimo.
Queste Memorie, scritte dal duca Baldassarre Odescalchi costituiscono la prima storia dell’Accademia. |