La raccolta, edita postuma, espressione di una acuta curiosità scientifica, comprende venti lettere composte lungo tutto l’arco della vita dell’autore e dirette a diversi destinatari, su vari argomenti quali la luce, il veleno della vipera, la stravaganza di un fiore, l’intaglio in un diamante.
Lorenzo Magalotti indirizza la quarta lettera Sopra la luce al suo maestro di matematica Vincenzo Viviani, ultimo e prediletto discepolo di Galileo, che lo introduce alla corte medicea e, nel 1660, ne favorisce la nomina a segretario dell’Accademia del Cimento. In virtù dell’incarico ricevuto, l’autore compila relazioni sugli esperimenti scientifici effettuati all’interno dell’Accademia e avvia una meritoria opera di divulgazione scientifica, rivolgendo particolare attenzione alla filosofia naturale di Galileo. I suoi scritti, che rivelano uno spirito enciclopedico, sono ulteriormente arricchiti di cognizioni acquisite durante i numerosi viaggi intrapresi come ambasciatore in Europa: la sua intensa attività politico-diplomatica lo porterà ad essere considerato, tra l’altro, uno dei fondatori della diplomazia moderna. |