Lo specchio ustorio overo trattato delle settioni coniche,…
In Bologna, presso Clemente Ferroni, 1632
Sul recto del foglio di guardia: Philippus Butij Architactus [!] Romanus emit hunc librum A.D. 1767, et solvit obulos decem; sul verso del piatto anteriore della coperta: Ex libris Casimiri Cusi
(Biblioteca Nazionale Bari R P I 80)
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L’opera, il cui curioso titolo fa riferimento allo ”specchio ustorio”, meccanismo bellico che si dice adottato da Archimede per provocare a distanza l’incendio delle navi nemiche, prende in esame le sezioni coniche per giungere alle proprietà degli specchi parabolici, iperbolici ed ellittici. I primi ventuno capitoli del trattato comprendono la teoria, i rimanenti riguardano l’applicazione e sono corredati di tavole esplicative. Bonaventura Cavalieri, allievo di Benedetto Castelli e sopranominato da Galileo “Archimede del suo tempo”, si esprime in quest’opera nella prosa tipica degli appartenenti alla scuola galileiana caratterizzata da semplicità, precisione ed evidenza. Numerose le sue invenzioni tra cui il telescopio a riflessione; ma la sua fama è legata soprattutto all’opera sulla geometria degli indivisibili pubblicata nel 1635 che precorse il calcolo infinitesimale, costituendo un valido riferimento per gli studi di Evangelista Torricelli, di Isaac Newton e Gottfried Leibniz. |