L’opera, corredata di quattro tavole esplicative, scritta dal matematico napoletano Giovanni Alfonso Borelli, allievo di Benedetto Castelli e condiscepolo di Evangelista Torricelli, raccoglie ed amplia le ricerche fisiche effettuate nell’Accademia del Cimento sull’energia cinetica, la resistenza dei materiali agli urti e la loro struttura interna. Il Borelli pubblica sotto falso nome le sue opere astronomiche sui satelliti di Giove e sulle comete. L’autore dà alle stampe l’opera esposta nel 1667, anno in cui congedatosi dai Medici, farà ritorno a Messina, città dei suoi primi insegnamenti di matematica. Qui subirà la confisca dei beni a causa della partecipazione alla lotta antispagnola e si trasferirà a Roma, costretto per le precarie condizioni finanziarie, ad accettare l’ospitalità dei Padri Scolopi in cambio di lezioni di matematica impartite ai novizi dell’Ordine. |