I TESORI DELLE BIBLIOTECHE
 
 

GIACINTO GIMMA (1668-1735)

Nova Hyacinthi Gimma i.v.d. encyclopaedia sive novus doctrinarum orbis in quo scientiae omnes tam divinae quam humanae... libris VII pertractantur. 1692, 4 vol. mss.
(Biblioteca Nazionale Bari Ms. I 113-116)

Filosofo e letterato barese, canonico presso la Cattedrale di Bari, studia diritto e teologia all’Università di Napoli.
Negli anni napoletani ha accesso alla biblioteca del cardinale Brancaccio e pone mano alla stesura di questaEncyclopaedia, rimasta inedita.
L’opera, che è rivelatrice di una formazione intellettuale aperta alle nuove correnti filosofiche e scientifiche e gli dà subito grande fama negli ambienti intellettuali napoletani, è un tentativo di ordinare l’universo del sapere in una raccolta di nozioni sui progressi della filosofia naturale, ma è caratterizzata anche da reminiscenze cabalistiche e lulliane. Diversi passi dell’Encyclopaedia testimoniano il distacco di Gimma dall’ortodossia peripatetica e la consapevolezza del rinnovamento scientifico operato dai “recensiores”.
Il codice è aperto alla c. 73 del Liber quintus Cap. VII Sect. 8. “Quibus libris construi possit Bibliotheca?” in cui Galileo è citato insieme a Tycho Brahe, Copernico e Keplero.

 

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Un progetto della Biblioteca Nazionale di Bari "Sagarriga Visconti Volpi"
Foto: Archivio Fotografico Fotogramma snc - Multimedia: www.tommasoilgrafico.il